Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Introduzione | xi |
carattere violento, ma era assai buono di cuore. Possedeva una forza erculea, e parlava correntemente il ruteno e il russo. Aveva una memoria miracolosa, sì che per il solo contatto che ebbe con i boiari Balș e Hurmuzachi, finì coll’apprendere abbastanza bene anche il francese e il tedesco».
Pare fosse di origine rutena, cosa alla quale mi sembra essersi data troppo poca importanza e che varrebbe a spiegare certi elementi fantastici d’indole prettamente slava che si riscontrano nelle poesie di Eminescu specie del periodo giovanile e che potrebbero trovare un riscontro nelle leggende e nella poesia popolare rutena. Ricerche in questa direzione non si son fatte e non è detto che approderebbero a qualche cosa, ma bisogna farle per aver l’animo in pace su questo punto. Ad ogni modo a me sembra di vedere in certi motivi lirici e soprattutto leggendarii1 della poesia di Eminescu, pur così profondamente e rappresentativamente rumena nelle sue linee generali, in certe immagini, nel modo di sentir la natura; qualcosa che rumeno non è,
- ↑ Cfr. Viaggio ai regni dei sogni mattinali, I misteri della notte, Principe-Azzurro dei Tigli, ecc., e soprattutto Călin.
ricca di germi e di fermenti importantissimi, che torneranno ad esercitare una considerevole azione sulla letteratura rumena non appena sarà passata la moda del versilibrismo che ora imperversa. Ed allora si apprezzeranno nel loro giusto valore anche la poesia del Vlahuta e quella del Cerna, svoltesi e l’una e l’altra nel solco della poesia di Eminescu. Tornando al nostro album, fa piacere il rilevare con quanto amore e quanto affettuosa cura il suo compilatore Octav Minar (un modesto e valoroso pubblicista) abbia raccolto in esso ogni sorta di notizie e di testimonianze intorno al suo poeta prediletto, di cui ha anche per la prima volta pubblicato parte dell’epistolario (le lettere d’amore a Veronica Micle) col titolo: Come ha amato Eminescu. Bucarest, Libraria Nouă, s. d. ma 1912. Sarebbe tempo che qualcuno raccogliesse in un volume anche le altre lettere di Eminescu che altrimenti finiranno coll’andare irremissibilmente perdute.