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x Introduzione


È una casetta rustica, di quelle così caratteristicamente rumene, con davanti il cerdàc di legno fiancheggiato da due alberi fruttiferi; una casetta, che, piuttosto che a un bojaro (e sia pure, come direbbero i nostri cronisti del trecento, di piccola nobiltà) qual era il caminar1 Gheorghe Eminovici, parrebbe appartenere a un proprietario di campagna o a un contadino agiato2.

Non è questa forse la «casa silenziosa, piccolina, «nella valle nativa che ondeggia fra i fiori», cui vola dall’estero la fantasia e il nostalgico pensiero del poeta? Ad ogni modo è questa la casa, dove visse i primi anni della fanciullezza col babbo e colla mamma. Ma.... chi eran costoro?

«Nostro padre», c’informa il capitano Matei Eminescu3 fratello del poeta, «aveva gli occhi azzurri,



    altri contro l’attestazione del poeta stesso e solo perchè la nascita si trova registrata più tardi, equivale a non avere alcuna idea della critica storica e del valore che hanno i documenti.

  1. Boiaro incaricato della riscossione dell’imposta sulle bevande alcooliche, che, con termine derivato dallo slavo camenĭ, si diceva in Moldavia camina.
  2. Cfr. Eminescu comemorativ. Album artistic-literar întocmit de Octav Minar. Iași, 1909, passim. Non mi è possibile citar la pagina, perchè, per una curiosa particolarità, quest’album è privo di qualsiasi numerazione.
  3. Nel citato album artistico-letterario: Eminescu comemorativ, prezioso documento, e non soltanto iconografico, della venerazione affettuosa di una intera generazione verso la memoria del più grande poeta rumeno, dal quale le artificiose e iridescenti nebbie del simbolismo francese hanno allontanato i giovani poeti, prima che avessero il tempo di far tesoro della gran lezione d’arte che la sua opera poetica racchiude. Non sarò io a negare qual benefico influsso il movimento simbolista abbia esercitato, per ciò che riguarda l’arricchimento e il raffinamento della lingua, e, in genere, della forma poetica; ma non per questo è stato meno una deviazione intempestiva dalla tradizione nazionale. La poesia di Eminescu è ancora