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56 Eminescu


XXXVII.

LA SERA, SULLA COLLINA....


La sera, sulla collina, la buccina suona lamentosa,
salgon le greggi, e sulla via scintillano le stelle;
piangon l'acque argentine, zampillando in fontane
mentre tu, o amata, sotto un’acacia m’aspetti.

5La luna passa sul cielo pura e chiara,
mentre gli occhi tuoi cercan tra le foglie rosse
le stelle che nascon fresche nella notte serena,
e il petto d’amore, la fronte di pensieri hai piena.

Le nubi gocciolano, e i raggi delle stelle le trapassano,
10verso la luna le case ergon le vecchie grondaie,
stride al vento la trave del pozzo,
la valle è coperta di nebbia, la sampogna suona nella tanca.

E stanchi i mietitori colla falce sulle spalle
vengon dai campi, la tóaca suona più forte,
15la vecchia campana empie della sua voce la sera,
l’anima mia arde d’amore come una teda.

Oh Dio! fra poco il villaggio tacerà nella valle.
Oh Dio! fra breve i passi miei moveran verso te frettolosi;
al riparo dell’acacia passeremo la notte intera,
20tutta la notte ti dirò quanto mi sei cara!

E tu appoggerai, dolce fanciulla, il capo alla mia spalla,
e a capello a capello disfarò la chioma tua d’oro,
acqua miracolosa berrò dalla tua bocca fresca,
e baci poserò sugli occhi tuoi miti.

25Abbracciati sederemo vicini sul tronco,
e la mia fronte di fuoco poggerà su’ tuoi seni,
che crescon vicini, dolci e tondi come due melagrane,
e danze d’oro moveranno in cielo le stelle.