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38 | Eminescu |
quando a vicenda, tremanti, alla fonte d’amore s’abbeverano.
Solo l’occhio è loquace, ma la lingua tace ammaliata....
105A un tratto ella nasconde tra le mani il viso di fiamma,
e gli occhi in lagrime affonda nella chioma dell’amato.
V.
Pallido come di cera è divenuto il volto roseo come una mela,
e il corpo tanto sottile che un capello potrebbe tagliarlo.
Ahimè che la bionda tua treccia piangendo accosti agli occhi,
o cuor senza speranza, povera anima battuta dal pensiero!
Alla finestra te ne stai tutto il giorno senza dir nulla,
e, come sollevi le ciglia, così l’anima tua si eleva....
Seguendo pei cieli limpidi un’allodola che si culla
nell’azzurro, vorresti dirle di portargli il tuo. saluto,
115ma quella vola, e tu la segui con occhio errante,
e le labbra dischiuse a un doloroso sorriso.
Più non piangon gli occhi azzurri, dolci emuli del cielo,
quasi avessero obliato che nelle lagrime sta il segreto degli occhi azzurri,
rare cadon dall’alto le stelle quali gocce d’argento,
120ed anche il cielo azzurro è più bello quando làgrima.
Ma sé tutte le versasse, rimarrebbe senza stelle,
nè più godresti a fare cogli occhi il giro dell’etra,
poi che la notte del cielo, con le stelle, la luna e i pianeti
non è triste e deserta come quella del sepolcro.
125Bene ti stan le lagrime se di tanto in tanto le versi,
ma se la fonte ne secchi, come ti ridurrai?
Con le lagrime scorre il colore del tuo viso di rosa
e con esso la neve violetta delle guance tue delicate;
e poi.... come facilmente si guasta nel pianto
130l’azzurra notte degli occhi virginei e il lor dolce mistero!