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Poesie | 31 |
santa feci d’un demonio, di un suon di nacchere sinfonia,
e degli sguardi tuoi lubrici l’occhio dell’Aurora.
Ma oggi il velo cade, o indegna! Desta dai sogni vani,
30l’anima trasale al ghiaccio delle tue labbra,
e ti vedo demonio, mentre il morto amore
m’insegna a guardarti con freddo disprezzo!
Tu mi sembri baccante che abbia rubato con inganno
il verde mirto delle martiri da una fronte di vergine
35dallo spirito santo, puro, di preghiera,
mentre il tuo, di baccante, non è che spasmodico delirio.
Ahi che come Raffaello creò la Madonna-Venere
col suo diadema di stelle e il mite sorriso verginale,
io ho fatto una divinità di una pallida femmina
40dal cuore arido, freddo, dall’anima attossicata!
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Piangi, fanciulla? Con un tuo sguardo umido e umile
tu puoi ancora sconfìggere questo mio cuore ribelle,
ecco.... ti cado ai piedi e ti guardo negli occhi neri è profondi come il mare,
e bacio le tue mani, e ti chiedo se puoi perdonare!
45Asciugati gli occhi, non piangere, è stata
crudele e ingiusta l’accusa, è stata senza ragione,
ahimè che, anche se fossi demonio, sei santificata dall’amore
e io adoro questo demonio dai grandi occhi e dai capelli biondi!
XXIII.
MALINCONIA.
Sembrava che nelle nubi si fosse aperta una porta,
per cui passava la bianca regina della notte morta.
Oh dormi, dormi in pace tra mille fiaccole,
e nella tomba azzurra, tra le bende d’argento,