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ci facea conoscere: quel desso, che, ricco erede delle più belle virtù degli Eroi Sabaudi, udiva allora con tenera compassione i lagni de’ poverelli, e che oggi cingendo il real fronte del Sardo Diadema riapre pure a lor conforto la generosa sua mano.

Voi adunque, venerandi Sacerdoti, mentre io cesso d’aggravare l’urna maestosa con silvestri e inodorosi gigli, non tardate d’espiar coi sacri funerei voti la bell’anima di Carlo Felice I. il Pio, il Benefico, il Giusto.