Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Carlo Felice poneva sull’ara del Crocefisso pria che cedessero al poter di Satanno. O anima fortunata, se pur lieve pena ritarda il tuo volo in seno a Dio, deh! accogli lieta il soave ristoro che ti porgon gratissimi tanti cuori, quanti ne guidasti a salute. Però è d’uopo riflettere che la beneficenza d’una sì grand’anima non veniva ristretta al solo sollievo della languente umanità: perciocchè riguardando tutti i rapporti che potean influire al maggior ben dello stato, l’estendeva eziandio alla protezione delle scienze, dell’amena letteratura, de’ letterati, e delle arti.
Infatti, rispetto alle prime, non vedemmo noi venir di là dei mari parecchi nostri giovani concittadini, i quali abilitati alla conveniente instruzione pei sussidj del benefico Re, cuoprono al presente alcune Cattedre della nostra illustre Accademia? Non la vedemmo noi questa famosa madre di tanti dotti Sardi prender lustro novello per l’erezione d’una nuova Cattedra utilissima (13), e pel nuovo Regolamento di pubblica instruzione? E voi, Padri delle gravi scienze e delle arti belle, non riceveste un rinforzo al tenue compenso di vostre fatiche? Eh! Signori, non si leggeva nel cuore di sì gran Monarca altro che beneficenza, e tanto bastava a fugare il