assai più estesa di quello che comunemente si crede. Talvolta un pazzo ride dietro a un altro pazzo, e si somministrano uno scambievole divertimento. Non è neppur raro il vedere un pazzo maggiore fare le più grasse risa di uno minore di lui. Ma, secondo il mio sentimento, dico che l’uomo è tanto più felice, quanto più abbonda in vari rami di pazzia, purché si guardi dall’uscire da quel genere di follia, che è proprio di noi; il qual genere è però tanto esteso, che non saprei se un individuo solo ritrovar si possa in tutta la specie umana, il quale sia savio a tutte le ore, e che non abbia il suo ramo particolare di pazzia. Se uno vedendo una zucca la prendesse per una donna, si direbbe che questo poverino è veramente pazzo; e la ragione si è, che un simile sconvolgimento di cervello suol fra noi rare volte incontrarsi. Ma che un marito baggeo adori sua moglie, e la creda fedele più di Penelope, malgrado che gli faccia crescere sul capo un bosco di corna, che si rallegri in suo pensiero, che benedica grandemente il suo destino, che ringrazj il cielo d’averlo unito ad una simile Lucrezia; questo non sembra ad alcuno una pazzia, perchè al giorno d’oggi è la cosa più comune del mondo. Bisogna mettere in questa classe anche coloro, che disprezzano tutto fuori che la caccia, e che, non sanno concepire nella mente altro piacere, maggiore di quello d’udire il rauco suono del corno, e i latrati de’ cani. Credo ancora, che quando sentono l'odore degli escrementi canini, s'immaginino di fiutare del cinnamomo. Trattasi di fare in pezzi una preda? Oh che incomparabil delizia! Scannare, scorticare, tagliare un bue od un montone; ah questo è un ufficio vile, e sol degno della canaglia! Ma un animale selvatico? Oh l’onore poi di far in pezzi un animale selvatico è ser-