come perniciosa, quando dice che gonfia il cuore; e credo che S. Bernardo parlasse giusta il sentimento di questo Apostolo, quando chiama monte del sapere quel monte, su cui il superbo Lucifero avea posto sua dimora. Non parmi dover passare in silenzio quel sommo credito ch’io godo in cielo, poichè ivi s’ottien facilmente grazia sotto il mio nome, mentre non giova impiegarvi il favore della saviezza. Ha peccato un uomo con cognizione di causa? Non crediate già ch’ei cerchi d’allegare il suo sapere; ma si reputa bensì felice se può coprirsi col manto della pazzia. Egli è per questo che Aronne, nel libro XII dei Numeri, se pure non m’inganno, volendo implorar perdono per sua moglie, esclama: Vi prego, o Signore, di non apporci questo peccato che stoltamente abbiamo commesso! Così Saulo per iscusarsi con Davide: Si vede bene, ei dice, che ho agito da pazzo? Davide medesimo, cercando di piegare la divina vendetta: Signore, eslamava, vi supplico di cancellare questa iniquità dalla partita del vostro servo, perchè abbiamo pazzamente operato! Voi vedete bene che non credeva d’esser esaudito, se non adduceva per iscusa la sua stoltezza e la sua ignoranza. Ma fra tutte le prove, quella che taglia la testa al toro è la preghiera, che fa il Salvatore sopra la croce pei suoi crocifissori: Padre, perdonate loro, ei dice, e questo Dio moribondo non adduce altra scusa in loro favore, se non la stoltezza, soggiugnendo: Poichè non sanno ciò che si facciano. Così S. Paolo a Timoteo: Dio mi ha usato misericordia, perchè la mia incredulità era l’effetto della mia ignoranza? Ma cosa vuol dire questa ignoranza? Non vuol piuttosto significare stoltezza che malizia? Quale è il senso di queste parole: Iddio mi ha usato misericordia, perchè ecc.? Non è forse quello di dimostrare chiara-