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della pazzia 169

d’un vero filosofo fa proprio pietà agli uomini di buon senso. Mentre costui ha il cervello pieno zeppo di bellissime e solide speculazioni tanto fisiche che morali, sentesi lo stomaco latrar di fame, e non sa nemmeno ove ritrovare il bisognevole. Inoltre vien trascurato, vien disprezzato, vien odiato, viene sfuggito da tutti, mentre gli stolti nuotando in quel prezioso metallo che l’anima costituisce, e il bene maggiore della civile società, vengono innalzati ai pubblici impieghi, e secondati in ogni cosa dalla fortuna. Imperocchè colui che ripone la sua felicità nell’esser ben accolto dai grandi, e nel conversare con questi Dei gemmati, che sono i miei schiavi più diletti, non ha bisogno alcuno della sapienza, la quale suolsi detestare più d’ogn’altra cosa nelle corti e ne’ palagj. Bramate di arricchirvi nel com-