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che non può farsi una simile guerra senza spargimento di sangue cristiano; ma che importa? rispondono i papi: noi difendiamo apostolicamente la causa della Chiesa, e non deporremo le armi, se non quando avrem vendicata la sposa di Gesù Cristo contro i suoi nemici. Ma vorrei un poco sapere se vi siano per la Chiesa nemici più perniciosi di quegli empj pontefici, i quali piuttosto che predicare Gesù Cristo lasciano andare in dimenticanza il suo nome, i quali lo mettono all’incanto con leggi da moneta, i quali alterano la sua dottrina con obbligatorie interpretazioni, i quali finalmente lo distruggono con esempj pestilenziali.

Inoltre siccome la Chiesa Cristiana è stata fondata col sangue, è stata confermata col sangue, è stata dilatata col sangue, così i papi la governano col sangue, come se più non esistesse Gesù Cristo per proteggerla e sostenerla. La guerra è per sua natura così crudele, che assai meglio converrebbesi alle fiere, che agli uomini; è così forsennata che i poeti l’hanno attribuita alle furie d’Averno; è così pestilenziale, che tutti corrompe i costumi; è talmente iniqua, che suol farsi meglio dai più cattivi ladroni, che dagli uomini probi e virtuosi; è finalmente così empia, che non ha nessuna relazione con Gesù Cristo, nè colla sua morale: ciò non ostante alcuni pontefici abbandonano tutte le loro funzioni pastorali per consecrarsi interamente a questo flagello dell’umanità. Tra questi papi guerrieri vedonsi fin anche de’ vecchi, che agiscono con tutto il vigore della gioventù, che nulla considerano il danaro, che sopportano coraggiosamente le fatiche, e che non hanno il minimo scrupolo a metter sossopra le leggi, la religione e l’umanità. Nè mancano eruditi adulatori, che a questo manifestissimo delirio diano il