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orribile empietà! esclamano essi. Invece di adorare l’impenetrabile oscurità de’ nostri misteri (poichè appunto per questo sono misteri) si pretende di spiegarli; e in che maniera? con un linguaggio immondo, e con argomenti non meno profani di quelli de’ gentili. Si arrogano insolentemente il diritto di definire, e disputare delle verità incomprensibili, profanando così la maestà della teologia con parole e con sentenze le più insulse e triviali.

Intanto questi dicitori di nulla vanno così tronfi della vota loro erudizione, anzi provano tanto piacere ad occuparsi giorno e notte in queste soavissime nenie, che non hanno neppure il tempo di leggere una sola volta l’Evangelio, o le lettere di S. Paolo. Il più bello si è che mentre vanno in tal