Pagina:Elogio della pazzia.djvu/100


della pazzia 87

navigare. Facciamo pertanto qualche parola sulla invocazione de′ santi. È curioso il vedere che ogni paese vanta d′avere in cielo il suo protettore, il suo santo tutelare, e che presso un medesimo popolo si trovano distribuite fra questi grandi e potenti signori della corte celeste le diverse incumbenze del protettorato. L’uno guarisce dal male de’ denti, l’altro assiste ai parti delle donne, quello fa ritrovare le cose smarrite, questo veglia alla sicurezza ed alla prosperità degli armenti, uno salva dai naufragi, un altro procura la vittoria ne′ combattimenti. Lascio il resto perchè non la finirei mai più.

Vi sono inoltre dei santi che godono un credito ed un potere universale; fra questi contasi particolarmente la madre di Dio, alla quale il volgo suol attribuire un poter maggiore di quello del suo figliuolo. Ora le grazie che gli uomini dimandano ai santi, non sono forse anch’esse insinuate dalla Pazzia? Ditemi un poco se fra tanti religiosi voti di riconoscenza, di cui tutte mirate coperte le pareti e le volte delle chiese, non ne avete mai veduto un solo appeso in riconoscimento d’essere stato miracolosamente guarito dalla pazzia? No sicuramente: anzi gli uomini non sogliono giammai importunare i santi per ottenere una tal grazia; onde si vede che per quanta divozione essi abbiano, non diventano mai un tantino più savj; perciò, mentre si osserva pendere dagli altari dei voti per ogni sorta di grazie ricevute, non se ne vede alcuno per essere guarito dalla pazzia. Quegli ha appeso un voto per essersi salvato a nuoto, mentre credeva di naufragare; questi perchè non è morto d’una grave ferita ricevuta in una rissa; colui, perchè mentre gli altri erano alle prese col nemico, è riuscito a sottrarsi dal pericolo con una felice e valorosa fuga;