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306 | elementi di economia pubblica. |
sogna riflettere alla natura del contrabbando, il quale cresce e diminuisce per due forze diverse, l’una per quella che lo impedisce vegliando continuamente contro di esso, l’altra per la maggiore o minore spinta che hanno gli uomini a farlo.
In primo luogo v’è una differenza di circostanze fra la custodia e l’esecuzione d’un divieto assoluto, e la custodia e l’esecuzione d’una gabella proporzionata; perchè i custodi d’un assoluto divieto possono più facilmente essere corrotti dal contrabbandiere, cui, niente costando l’uscita, può tornare a conto una tal corruzione. È vero essersi talvolta usato d’interessare i custodi nell’invenzione, ma questo metodo è troppo abusivo per chi pensa allo spirito della legge e del divieto, il quale consiste a far sì che la merce non esca, non vi siano invenzioni e non vi siano patti co’ custodi, onde divenga un oggetto di rendita e di privativa ciò che è un oggetto di sicurezza e di precauzione. Per lo contrario, supposta una gabella regolata sui veri principj da noi accennati, o i custodi defraudano col contrabbandiere la gabella, e questi è soggetto sempre ad un aggravio che può divenir maggiore della gabella medesima, la quale però sortirà il medesimo effetto riguardo alla remora che si vuol frapporre all’uscita; o senza i custodi cerca egli di defraudare la gabella, e dico allora che egli avrà meno motivi di farlo, di quello che sotto un assoluto divieto: il rischio di chi contravviene al divieto della gabella è la perdita della merce defraudata, o ancora qualche altro valor maggiore. Vi è dunque una porzione tra questa pena e la gabella; il rischio del contrabbandiere vale dunque un determinato valore, il suo guadagno vale il risparmio della gabella. Ma quando vi sia un divieto assoluto, il suo rischio vale il valore della merce, e il suo guadagno vale la differenza tra il valore della merce medesima venduta al di dentro, ed il valore di quella venduta al di fuori. Questa differenza, dove vi sono divieti assoluti, è sempre grande a misura dell’abbondanza interiore che avvilisce il prezzo della ricerca esterna; perciò il guadagno del contrabbandiere proporzionale a questa differenza, quando gli riesca il contrabbando, sarà maggiore; vi saranno