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lavorerebbero un moggio e mezzo, invece otto cavalli a quattro per aratro ne lavorerebbero tre; a otto buoi per aratro, tre aratri ne lavorerebbero due, invece che bastando quattro forti cavalli ad un aratro, ventiquattro con sei cavalli ne lavorerebbero nove: cosicchè, riducendo queste differenze ad un punto medio, il lavoro di dodici buoi per adequato equivale al lavoro di quattro soli buoni cavalli. Convengono però, che nelle terre ingrate e montuose sembra preferibile il lavoro de’ buoi a quello de’ cavalli, in grazie che le terre coltivabili essendo disperse in piccole porzioni, il maggior costo de’ cavalli e la piccola rendita necessariamente conseguente alla natura del suolo, rendono più utile il lavoro dei buoi, perciocchè si adoprano sotto aratri adattati ad una più corta estensione di terreno. Si aggiunge che le terre leggiere poco proprie a produrre dell’avena sono nell’istesso caso; ma poche sono quelle che siano talmente separate dalle buone e forti, soprattutto nelle pianure, che escludano il comodo mantenimento de’ cavalli; e siccome le terre sono confidate a piccoli massari o pigionanti per lavorarsi a buoi, per mancanza di buoni fittabili in istato di sostenere una grande ed estesa coltura co’ cavalli, i proprietarj non osano confidare delle pecore e de’ montoni ai suddetti, delle quali, oltre il frutto considerabile, è eccellente l’ingrasso. Con queste ed altre considerazioni (che ometto per brevità, lasciando a quelli che amano queste ricerche il consultare gli eccellenti scrittori, e soprattutto l’Enciclopedia, articolo Fermier) essi concludono, che quelle misure di terra che rendono quattro staia misura di Parigi coltivate coi buoi, rendono otto staia coltivate co’ cavalli. Aggiungono, che i buoi de’ massari appigionanti vengono occupati moltissimo al lucroso guadagno delle condotte in pregiudizio delle terre, le quali poi successivamente decadendo ad essere incolte dove è introdotto lo stentato lavoro della piccola coltura, divengono sempre in più gran quantità pascoli, vale a dire di gran lunga meno utili allo Stato ed ai proprietarj.

21. I suddetti autori calcolano le spese de’ buoi colla spesa de’ cavalli nella seguente maniera. Suppongono il valore d’un cavallo da lavoro l’un per l’altro 300 lire di Fran-