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elementi di economia pubblica. |
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mero di persone escludono quelle grandiose spese, delle quali solamente l’agricoltura riconosce il suo maggiore ingrandimento. Le terre troppo divise non possono essere coltivate che col moltiplicare le braccia degli uomini, le quali costano al proprietario molto di più che non gli animali, onde divengono maggiori le spese in proporzione del prodotto netto. All’opposto, le terre troppo unite presso pochi proprietarj sono ordinariamente negligentate, e quella ricchezza che dovrebbe essere costantemente consecrata alla terra per conservarne la riproduzione, è dai proprietarj medesimi rivolta a soddisfare i capricci del lusso e i bisogni d’opinione, i quali crescono in proporzione della disuguaglianza de’ beni. Ma in questo proposito è rimarcabile la differenza tra quella che chiamasi grande coltura, e quella che chiamasi piccola coltura; perchè la prima essendo la coltura intrapresa dai ricchi fittabili che portano sulla terra un nuovo capitale, e tutte lo loro scorte pagando il proprietario in contanti, e disponendo del prodotto a loro beneplacito, la negligenza de’ grossi proprietarj non influisce sulla coltura medesima: mentre i grossi proprietarj delle terre messe a piccola coltura, cioè dove il proprietario appigiona piccole porzioni di terra dividendo il prodotto, e somministrando la maggior parte delle scorte necessarie al coltivatore, se mai tolgono alla terra il necessario mantenimento, la loro negligenza influisce moltissimo sulla coltura. Ma la gran coltura non può introdursi in uno Stato, se non dove il prodotto sia posto in un più libero commercio, e non salga per conseguenza ad un più alto e più costante vaolre; quindi la piccola coltura è necessariamente l’unica risorsa della coltivazione, dove i prodotti siano vincolati, e per conseguenza al di sotto del vero valore, cioè di quello che è fissato dalla generale concorrenza. Dunque, noi troveremo che il necessario compenso alla necessaria disuguale distribuzione delle terre sta nell’alto valore dei generi; dunque quest’ostacolo medesimo dipende anch’esso dalla cagione universale da noi sopra indicata. Allora il limite della divisione delle terre si porrebbe da sè stesso, perchè introducendosi la gran coltura, le terre troppo estese si dividerebbero in più ferme, perchè l’esperienza ed