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proporzione debba passare fra le produzioni diverse delle terre e le arti e professioni degli uomini, come debbano esser dirette le sovraccennate produzioni, e quali siano e come devono essere rimossi gli ostacoli che si oppongono all’agricoltura medesima.

Per agricoltura politica noi intendiamo la direzione delle cinque arti primitive del genere umano, delle quali le altre tolte scaturiscono, cioè agricoltura, pastorale, pesca, caccia, metallurgia. Noi incominceremo dalla prima, come dalla più interessante.


Cap. I. — degli ostacoli che si oppongono alla perfezione dell’agricoltura, e dei mezzi di levarli.

4. Nelle cose tutte nelle quali l’interesse nostro è complicato, non è necessario di far niente altro che di rimovere gli ostacoli, che si oppongono allo sviluppamento di questa forza primitiva dell’animo nostro.

L’interesse comune non è che il risultato degl’interessi particolari, e questi interessi particolari non si oppongono al comune interesse, se non allorchè vi sieno cattive leggi che li rendano contraddittori tra di loro; ma nelle cose verso le quali siamo da una parte spinti dal bisogno, e dall’altra ritenuti dalla fatica e dal dolore, l’uomo divide, per così dire, le sue tendenze ed inclinazioni, cosicchè procuri di combinare la fuga del disagio colla soddisfazione del bisogno.

5. Da questo fenomeno del cuore umano egli è facile il vedere quali siano gli ostacoli che si oppongono ai progressi dell’agricoltura, la più faticosa e dispendiosa delle arti, perchè lo saranno ostacoli tutte quelle combinazioni che aumentano l’incomodità ed il disagio attuale degli alfaticanti; quelle che le impediscono o il frutto o anche solo la speranza del frutto delle fatiche medesime; quelle finalmente, che tendono a diminuire nella mente dell’uomo il timor de’ mali con cui l’inerzia è punita, ed il chiaro concepimento de’ beni con cui l’industria è ricompensata.

Da ciò noi chiaramente vedremo che tutto si riduce ad un solo principio, cioè l’avvilimento del prezzo de’ prodotti,