Pagina:Elementi di economia pubblica.djvu/35


elementi di economia pubblica. 253

tanto necessaria nella qualità; perchè ad ogni minima differenza quella non cangia la natura degli effetti, ma ogni minima differenza di questa è un punto di divergenza verso una nuova serie di cause e d’effetti.

45. Avendo ritrovato in un libro francese, peraltro di poca importanza, intitolato Principj d’un buon governo, stampato in Berlino nello scorso anno 1768, una nota assai interessante compilata su diversi autori intorno a diverse proporzioni fra la nascita, matrimonj e morte, ho creduto opportuno di tradurla e di aggiungerla in questi Elementi. Essa può servire di base a molte ricerche, e ci confermerà in quella massima, che l’azzardo è una parola vuota di senso solamente relativa alla nostra ignoranza della cause, e che ciò che noi chiamiamo eventualità e fortuna sia soggetto a regole costanti e periodiche fissate dall’ordine eterno e dalla suprema provvidenza d’un Dio regolatore.

«Il rapporto de’ morti a quelli che restano in vita in un anno è alla campagna come 1 a , ossia ; ed anno comune, prendendo dieci anni misti di buoni e cattivi, come 1 a 38 , o circa; nelle piccole città , ed a Berlino ; nelle grandi città come Londra, Roma ec. o . Nelle provincie intiere questo varia: si può prendere come un rapporto mezzano o .

»Il rapporto de’ matrimonj al numero degli abitanti in un anno ha una gran varietà, perchè in alcuni paesi si fa un matrimonio su di 80 persone, in un altro non ve n’ha che 1 sopra 100 a 115. Nelle piccole città della Marca di Brandeburgo si fa un matrimonio sopra 98 persone; a Berlino sopra 110; alla campagna sopra 108; a Londra come 1 a 106; nelle piccole città d’Inghilterra come 1 a 128; in Svezia come 1 a 126; in Olanda come 1 a 64: il che non si può attribuire, che alla facile sussistenza che il commercio vi procura.

»Il rapporto de’ matrimonj ai bambini, per tutta la durata del matrimonio, è assai generalmente nelle provincie grandi dai 1 a 4, o sia di 10 a 41; benchè vi sia qualche differenza secondo i luoghi e i tempi, non si osserva che la campagna abbia del vantaggio a questo riguardo sulle città.