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248 | elementi di economia pubblica. |
pio, di cui tutte le conseguenze ci condurrebbero ben lontano.
Si è parlato delle cagioni della rarità delle nozze; ma quali saranno i mezzi onde siano incoraggite? Onde prenderà il legislatore il sacro fuoco col quale si accendono in tutte le famiglie le faci nuziali? Rispondo: la mano che solleverà l’industria, e che darà il moto alle arti e alle fatiche, la stessa saggia mano che distribuirà sopra d’un gran numero di persone i mezzi di sussistenza, quella sarà che i nodi maritali moltiplicando fra le occupazioni utili e proficue, sottrarrà dall’inerzia e dall’opinione gli alimenti usurpati dalla infeconda dissolutezza. Oltre di ciò, è necessario che questo stato perpetuatore del genere umano sia fra le condizioni della vita sopra ogni altro onorato. Perchè abbandonarlo totalmente ai sentimenti della natura o alla calcolatrice indagine dell’interesse, mentre taluni senza i gravi e più sublimi motivi, per un volubile entusiasmo e per una libertina avversione ad ogni legame, osano sottrarre una serie di generazioni, che aspettano di respirar aura vitale, dagli oscuri recessi dell’insensibilità ed inazione, e carpiscono le distinzioni le più lusinghiere, invece che dovrebbero sovente a quella oscurità condannarsi cui condannano una numerosa posterità? E perchè ad uguaglianza di merito non si preferisce il cittadino che ha dato pegni ed ostaggi alla società e che ne forma una parte più sensibile, all’isolato ed indipendente celibatario? Perchè al cicatrizzato e benemerito soldato non si possono concedere e terre e moglie, onde in pace finire quei giorni che egli ha incominciati fra il tumulto, fra il sangue, fra le angosce d’una vita durissima e le scosse alternative d’un timido onore e dell’amor della vita? Dirassi, ove avremo i fondi, ove troveremo i premj? Rispondo, dappertutto ove sono terre che non sono d’individui, dappertutto ove sono stabilimenti nei quali l’inerzia è premiata e incoraggita, e riposa indolentemente sull’origliere della pubblica beneficenza.
Rispettabile union coniugale, tu i popoli dalla vita promiscua ed errante richiamasti: tu dalla vista inattiva del presente alle mire perpetuatrici e miglioratrici del futuro l’attività degli uomini provocasti: tu il furente sentimento d’amore