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facilita lo spaccio e l’uso, di quello che sia utile alla nazione in cui sono questi commercianti di economia; ma questi possono esser utili, in quanto facilitano il cambio delle produzioni interne colle esterne. Sono dunque utili come agenti intermediarj; ma se i loro salarj sono troppo forti, essi stessi perderanno il loro commercio, e cesserà la riproduzione. Dunque l’essenza di questo commercio consiste nei piccoli guadagni, ma frequentemente ripetuti: massima, che il negoziante che pensa in grande e che conosce i veri suoi interessi, non perde mai di mira.

56. In quanto al secondo articolo, la questione è mista di considerazioni morali e politiche, oltre le economiche, e sarebbe di lunga discussione. Per ciò che spetta al lato economico è facilmente sciolta. Si vorrebbe escludere la nobiltà dal commercio, e separare dalla concorrenza universale un numero d’uomini; ma da tutti questi Elementi si sa quanto sia dannoso il diminuire la concorrenza: dunque economicamente sarà dannoso escludere la nobiltà dal commercio. Per terminare la questione, si dovrebbe definire che sia la nobiltà, come influisca sulla nazione, e come i privilegi di essa non debbano essere i privilegi del commercio.

57. In quanto al terzo ed ultimo articolo, della speculazione mercantile, diremo che questa in nient’altro consiste che nell’avere anticipatamente le più esatte notizie e nel prevedere dove sia o sarà abbondante una merce, e perciò a miglior mercato; e dove sia o sarà scarsa, cioè a più caro prezzo; e nel sapere a tempo e con minore spesa trasportarla da un luogo all’altro. Lo speculatore trasporta a poco a poco, non tutta in una volta e in un momento, la merce dove è richiesta, perchè facendone un trasporto troppo considerabile nuocerebbe a sè stesso, col far diminuire il prezzo che egli vuol alto conservare per cavarne profitto. Queste ed altre cose, che tutte si aggirano intorno a questo ordine, sono le considerazioni che formano la speculazione mercantile, della quale il tempo inesorabile non permette che più oltre vi faccia parola.