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stesso, non si può fare se non per mezzo d’un sopracarico, o alienando una parte del tributo già imposto, la quale operazione a molti gravi inconvenienti è soggetta. Perchè un sopracarico diminuisce a poco a poco la riproduzione, e per conseguenza le rendite tutte del sovrano e dello Stato, estinguendo negli uomini quell’interesse personale che gli stimola ad agire ed a superare gli ostacoli che naturalmente oppone la terra a chi la coltiva; onde non possono questi sopracarichi che essere un oggetto di straordinaria risorsa, non un metodo costante, mentre sarebbero distruttivi della nazione e della forza stessa che è nel sovrano. L’alienazione poi di un tributo deve produrre a poco a poco lo stesso effetto, perchè questo tributo, non essendo un sopracarico, è sempre regolato sui bisogni del sovrano e dello Stato; ma smembrando una parte della rendita che serve a questi bisogni, non diminuiscono i bisogni stessi; dunque, alienata una porzione di tributo, bisognerà imporre la porzione alienata. Questa adunque diverrà un sopracarico distruttivo della ricchezza e della produzione, e per conseguenza della forza fisica e reale della sovranità stessa. Da ciò si può incidentemente osservare quanto saggie, giuste e benefiche sieno le disposizioni di quei sovrani, che che ne dicono alcuni, le quali tendono a redimere ed a riprendere dalle mani del particolari quelle porzioni di tributo che furono già alienate; poichè, ridotte in questa maniera le rendite pubbliche al vero e solo loro proprietario, cioè al sovrano, allora egli medesimo vorrà e dovrà togliere tutto ciò che sopracarica la nazione; perchè questo sopracarico, ben lontano dall’arricchirlo si vedrà che lo impoverisce, facendo languire, anzi annientando una parte di quella maggiore riproduzione che la terra potrebbe sostenere, e della quale può e deve avere una porzione. Ma non è questo il luogo dove trattare di queste materie.

Da quanto abbiamo detto si sono potute vedere le utilità de’ banchi pubblici ed i loro inconvenienti, e come le banche di deposito, quelle de’ pegni, quelle di assicurazione possono servire a facilitare la circolazione, che mantiene il movimento ed il vigore delle fatiche utili e produttive, e come quelle d’interessi siano le più soggette ad inconvenienti e rischj.