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elementi di economia pubblica. | 449 |
diosi, e per conseguenza tendenti a sminuire il valore venale delle cose in favore degli agenti intermediarj; non in favore dei veri compratori o dei veri venditori.
50. Prima di passar più oltre giova qui il definire alcune delle circostanze che ordinariamente accompagnano il giro di un pubblico banco, cioè la così detta moneta di banco.
La moneta reale è un pezzo determinato di metallo, che in proporzione del suo peso e della sua qualità, misura ed assicura un determinato valore. Grani, denari, once, libbre d’oro, d’argento, di rame, sono le reali monete delle nazioni d’Europa. In origine non vi è stata che questa moneta, ma in seguito è avvenuto, che questa reale moneta ha servito a dare il nome a quella divisione di parti, che indicava il diverso rapporto delle monete reali tra di loro: mi spiego coll’esempio delle nostre lire. Ai tempi di Carlo Magno la libbra era una vera e reale moneta, cioè un peso di argento di dodici once circa, e il soldo era la ventesima parte di questo peso di dodici once; non eravi una moneta sola che pesasse dodici once, ma vi erano dei veri soldi, venti dei quali pesavano realmente queste dodici once, ed erano una libbra d’argento. Ma alteratosi il soldo, cioè riducendosi il soldo effettivo di argento ad essere la metà, un terzo, un decimo, fino un novantesimo dell’antico suo peso, questi venti soldi non misurarono più il peso di dodici once d’argento, ma sibbene il peso della metà, terzo, decimo, novantesimo di queste dodici once d’argento. Ritennero sempre però il nome di libbra che in quello di lira degenerò; e queste lire, che erano originate dalle vere antiche libbre, servirono a misurare il prezzo ed il valore di tutte le monete d’oro. In questa maniera è nata la moneta di conto, cioè un nome ed un numero significante il prezzo delle differenti reali monete. Ciò supposto, cioè che la moneta di conto non è una moneta, al nome della quale corrisponda realmente un tale e daterminato pezzo di metallo coniato, ma una uniforme e semplice misura di tutti i differenti pezzi di questi metalli coniati, vediamo ora che sia la moneta di banco. Supponiamo che uno porti al banco, sia di deposito, sia semplice, sia di profitto, sia in qualunque maniera, lire trenta