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elementi di economia pubblica. |
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questo prezzo di tutto questo eccesso di bisogno si ripartirà su tutti i cambj che si fanno nelle dette piazze commercianti; onde quella piazza che ha dal suo canto un eccesso di bisogno di pagare dei valori nell’altra, pagherà questo prezzo così ripartito, e invece di pagare in ragione di 1 a 14 pagherà qualche cosa di più, ed il cambio sarà per lei al disopra del pari; e quando sarà pagata, riceverà meno di 1 a 14, il che è lo stesso, e quella nazione che farà così con questa di cui parliamo e della quale diciamo avere il cambio al disopra del pari, lo avrà al disotto riguardo a questa. Ma quali sono quelle nazioni che hanno questo eccesso di bisogno, le une sopra le altre? Sarà quella nazione che andrà debitrice all’altra in grazia dei reciproci commerci, cioè quella la quale, dopo compensati i debiti coi crediti, rimane ancora debitrice di una somma a questa nazione. Se ella non vi trasporta il suo danaro, non potrà continuare ad avere commercio con quella; dovrebbe dunque fare un reale pagamento. Ma il trasporto di questo danaro costa una spesa. Se ella adunque trova chi paghi in questa piazza creditrice quelle somme che essa dovrebbe trasportarvi, contentandosi questi di esserne rimborsato nella piazza medesima debitrice, i negozianti debitori, o quelli nei quali si trasfonde questo debito, potranno pagare e dovranno, oltre il rimborso che si farà al pari politico o reale, questo servizio che loro risparmia la spesa di un trasporto. Questo prezzo del cambio al di là del pari sarà alla somma cambiata, come la spesa del trasporto dell’eccesso del debito a tutto questo eccesso. Se dunque Genova fosse debitrice a Milano, colui che paga qui in Milano le 96 e once di oro, che vengono al pari mille e quattro cento cinquanta d’argento nell’arbitraria supposizione da noi fatta, riceverà in Genova qualche cosa di più di queste mille e quattro cento cinquanta once d’argento; onde Genova avrà il cambio con Milano al disopra del pari, oppure Milano avrà il cambio al disotto del pari con Genova; perchè colui che pagasse le mille e quattro cento once a Milano per avere in Genova le 96 e d’oro che sono al pari politico, riceverebbe più di 96 e a Genova, oppure pagherebbe qualche cosa di meno di mille e quattro cento once d’argento a Milano.