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ed un segno credibile e riconosciuto dalle parti interessate onde contestare il contratto seguito. Dunque questa sorta di compensazione, che chiamasi cambio, si farà per mezzo d’una lettera o d’una cedola, la quale colle formalità riconosciute dalle leggi dia il diritto al presentatore di quella, cioè al creditore sostituito, di farsi pagare dal sostituito debitore. Ambrogio Milanese è creditore di cento zecchini da Giorgio di Genova; Carlo Milanese è debitore a Giovanni Battista di Genova di altri cento zecchini. Quando questo contratto fosse noto a queste quattro persone, invece di far la doppia dispendiosa operazione, per la quale Giorgio mandi ad Ambrogio i cento zecchini a Milano, e Carlo mandi a Giovanni Battista i suoi cento a Genova, è naturale che convengano che Carlo paghi a Milano cento zecchini ad Ambrogio, dal quale ritirandone la ricevuta, Ambrogio trasporterà in Carlo le sue ragioni verso Giorgio per mezzo di questa stessa ricevuta; e Carlo rimetterà al suo creditore Giovanni Battista, col rimettere questa ricevuta medesima, le sue cedute ragioni, colle quali quest’ultimo si potrà far pagare da Giorgio in Genova stessa del credito dovutogli da Milano. Ecco in che consiste il cambio originariamente. Ma non è necessario che vi siano sempre quattro persone: basta che ve ne siano tre; non è necessario che vi siano due debiti e due crediti anteriori; basta un credito o un debito solo, anzi basta la pura credibilità reciproca sulla fede dei commercianti. Neppure è necessario, che le persone che immediatamente fanno il contratto di cambio, siano immediatamente debitrici e creditrici a vicenda: mi spiego. Ambrogio debbe aver da Genova zecchini cento da Giorgio; basta ciò perchè segna il cambio, se vi sia un Carlo qualunque il quale in Milano nè debba ricevere nè dare, ma che abbia bisogno di spendere, sia personalmente sia per mezzo di altri in Genova, cento zecchini. Che farà egli? Egli porterà cento zecchini a questo Ambrogio, e ritirerà da lui un viglietto di cento zecchini, col quale cede a Carlo il suo credito verso Giorgio, oppure ordina a Giorgio di pagare a Carlo i cento zecchini; e Carlo, sia personalmente presentando il viglietto, sia cedendo autentica-