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elementi di economia pubblica. 425

privi d’un piacere è per moltissimi un grandissimo dolore. A taluni il non essere rilucenti d’oro cagiona una cupa afflizione; non sarebbe lusso per questi una tal maniera di vestirsi. Dirassi allora lusso ogni spesa al disopra della condizione in cui l’uomo è posto? Ma chi ha mai fissati i limiti che separano queste condizioni, e potrà mai assegnare che tali spese sono della condizione del cittadino, e tali della condizione del gentiluomo? Lungo e superfluo sarebbe il qui dare le definizioni tutte, che date si sono della parola lusso; perchè con questo nome chi ha voluto una nozione complessa significare, chi un’altra; onde sono nate le questioni, se il lusso sia utile o dannoso agli Stati nella politica e nella morale; se alla felicità dell’uomo contribuisca o veramente all’infelicità. Nostro istituto non è d’ingolfarci in simili ricerche, ma bensì di fissare con esattezza che si debba intendere per lusso economicamente, e quale influenza abbia sull’economia degli Stati questa maniera di vivere e di spendere degli uomini chiamata lusso. Per ben definire il lusso, bisogna prendere soltanto le idee che non variano fra tante che si aggiungono a questa nozione. Premetteremo dunque, in grazia di questa definizione, che vi sono dolori, per fuggire i quali è necessario di procurarsi il piacere, la privazione del qual piacere è appunto il dolore che si sente. Vi sono de’ dolori, per togliere i quali basta allontanare la causa dolorifica; quantunque nell’allontanare un tal dolore sentiamo piacere, allontanato però che sia, non si sente più piacere alcuno. Cacciata che io abbia la fame, che è un dolore di questo secondo genere, con qualunque cibo, non sento più piacere alcuno; ed il dolore che dalla fame risulta, non nasce dalla considerazione che io sia privo di un cibo piuttosto che di un altro, ma da una impressione indipendente dalla natura e situazione delle nostre idee. Che se io ho avuto desiderio di un tal cibo piuttosto che di un tal altro, e di cui la privazione mi dispiaccia, questo è un dolore del primo genere, per guarire del quale non posso far altro che cercare del cibo, e darmi quello o un equivalente piacere per guarire da quel dolore, ovvero da savio e moderato vincere la mia inquietudine. Finalmente premetteremo che la