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418 | elementi di economia pubblica. |
che vorrebbero, che una nazione contenta di sè stessa facesse di meno di tutte le altre, ed in una beata e totale indipendenza tutta in sè medesima e nei confini suoi si concentrasse. Il commercio esterno è quello, che togliendo gli uomini dall’infeconda uniformità li spinge al moto ed al cangiamento. Per legge inesorabile di natura sta fissa la perpetuità e la durazione delle cose, il ben essere e la perfettibilità degl’individui.
26. Si divide il commercio esterno in commercio di produzioni ed in commercio di economia. Il commercio di produzioni è quello che si fa o colle derrate cresciute nello Stato, o colle cose parimenti fabbricatevi. Il commercio di economia è o di trasporto o di rivendita, ed è quello che si fa per mezzo delle produzioni e manifattura di altri Stati, andando a comperarle ne’ luoghi della loro origine, indi portarle e rivenderle alle altre nazioni, profittando sui trasporti e sulla rivendita.
27. In generale, se il prezzo, cioè il danaro rappresentante la somma delle cose vendute, è maggiore del prezzo, cioè del danaro rappresentante la somma delle cose comprate, dicesi che la nazione abbia un commercio attivo. Se il prezzo della somma delle cose comprate sia maggiore del prezzo della somma delle cose vendute, dicesi che la nazione faccia un commercio passivo. Se questi due prezzi sono eguali e si compensino tra di loro, dicesi che la nazione è in bilancio. Ma in qual maniera una nazione può ella mai comperare per lungo tempo di più di quello che ella venda, cosicchè ella faccia escire e consumi tutto il danaro ricavato e ne debba di più; se niente v’è di gratuito in questo mondo, e se ogni contratto è di qualche cosa per qualche cosa? Rispondo che certamente non per lungo tempo, nè continuamente, ma per qualche tempo può il prezzo delle compre eccedere il prezzo delle vendite, perchè tutto il danaro che esiste in una nazione non è perciò tutto in circolazione. Dunque il danaro, che morto e inattivo giace nelle mani di particolari, può per qualche tempo supplire a pagare l’eccesso delle compre sulle vendite, al quale non è potente di soddisfare il danaro circolante; ma quello finito, dovrà senza dub-