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238 | elementi di economia pubblica. |
più numerosi saranno però composti di più pochi abitatori. Per lo contrario se la natura della coltivazione è tale, che le terre non sieno fra molti divise, allora i villaggi saranno più rari, ma ciascheduno d’essi più folto d’abitatori.
ii. Le arti naturalmente e gli artigiani si stabiliranno dove lo smercio delle opere loro si renda più facile, e li trasporti più comodi e meno dispendiosi. Si vedrà in appresso, trattandosi delle manifatture, l’uso di questo corollario.
iii. Le popolazioni sono ancora relative alle differenti direzioni che danno i proprietarj delle terre ai loro prodotti, agli usi ed alle fantasie che il loro ozio può soffrire.
iv. Le popolazioni sono ancora differenti secondo le diverse nature de’ governi, il che non è scopo dell’economia pubblica l’esaminare.
v. È da osservarsi moltissimo, che la popolazione ha naturalmente certi limiti, al di qua e al di là de’ quali non può oltrepassare. L’uomo, tal quale si conserva e si propaga, è un risultato di quelle cose che sono atte alla di lui nutrizione. Queste cose sono prodotte dalla terra, e la terra può crescere la sua riproduzione fino ad un certo segno, ma non indefinitamente, e l’uomo ha bisogno dell’aiuto d’altri animali e della propagazione loro in suo servigio, e questi consumano necessariamente parte di questi prodotti. Dunque la popolazione crescerà sino a che possano crescere i mezzi della sussistenza, e questi mezzi in un dato luogo possono crescere, primo, finchè la terra sia giunta al suo colmo di feracità per mezzo della perfezione dell’agricoltura; secondo, finchè vi possano essere prodotti trasportabili da un altro in questo luogo in pagamento de’ servigi ed opere fatte in favore di stranieri coltivatori e proprietarj, e questi salarj e questi servigi ed opere saranno proporzionate al numero appunto di que’ coltivatori e proprietarj, anch’essi limitati in numero dai mezzi di sussistenza somministrati dalle rispettive loro terre.
Finalmente la propagazione della nostra specie può diminuire, ma non indefinitamente, almeno prescindendo dalle indefinite e straordinarie rivoluzioni fisiche o morali, perchè le medesime intrinseche cagioni che fanno diminuire i mezzi