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elementi di economia pubblica. |
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ed esterno, non avendo altro rapporto che a’ confini politici di uno Stato, ne ha uno immediato riguardo al sovrano; e ciò in due maniere: al sovrano come sostenitore de’ pesi dello Stato, ai quali ognuno deve concorrere per mezzo delle proprie azioni o dell’equivalente di queste azioni, il che con il commercio si ottiene; e al sovrano come distributore giusto ed equabile della pubblica felicità, cioè della felicità di tutti quegl’individui che gli sono soggetti. Ora il commercio non si fa soltanto per cambiare uguali cose con uguali cose, ma cercando di dar meno di ciò che meno serve, per avere quanto più si può di ciò che serve. Egli è vero che il commercio suppone eguaglianza, cioè stima simile da una parte o dall’altra, la quale stima determina, come abbiamo veduto, il valor delle cose. Ma questa stima varia, secondo le occorrenze, in varj tempi e in varj luoghi. Se dunque con una determinata quantità di una merce venduta ho comprato una cosa stimata 10, e che questa cosa stimata 10 la rivenda in un tempo ed in un luogo, quando non più 10 ma 12 sia stimata, avrò un profitto di due; sicchè ripigliando con queste 12 della medesima cosa nel luogo dove 10 e stimata, potrò averne 10 ed ; e così di mano in mano per serie cresceranno questi profitti. Premessa questa nozione, si troverà, che riguardando il sovrano come ricevitore ed amministratore dei valori dovuti dai membri di una società per la conservazione e tutela della medesima, il commercio interno vi avrà rapporto in quanto esso è l’effetto e nel medesimo tempo lo stimolo alla produzione di tutti i valori, una parte dei quali è dovuta allo Stato ed al sovrano. Ma il commercio esterno potendosi fare con profitto, cioè con ricevere per una determinata quantità di valori una molto più grande, servirà di stimolo maggiore e più efficace onde aumentare questa produzione di valori, nel medesimo tempo che facendo acquistare dai sudditi di altri Stati una parte considerabile di questi valori prodotti, i cittadini fanno realmente pagare una porzione del tributo e dei pesi dello Stato alle altre nazioni. Riguardando poi il sovrano come distributore della felicità pubblica, il commercio interno vi ha bensì un immediato rapporto come animatore e creatore di produzioni e di ope-