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stosi oltre il valor loro reale ed intrinseco. Dippiù, la divisione del rame in parti piccole e numerose è utilissima, perchè la moneta di rame meglio si adatta a rappresentare tutta la varietà dei minimi valori; ed il prezzo delle cose potendo crescere ed abbassarsi per gradi successivi e poco sensibili, giova alla concorrenza de’ compratori egualmente che a quella de’ venditori; onde il natural prezzo più facilmente e prestamente si stabilisce, e si fa maggior luogo all’alterazione de’ contratti. Finalmente, di questa moneta di rame non se ne dovrà coniare che quanto basta alla circolazione giornaliera, e niente dippiù; perchè, se di troppo se ne battesse, nuocerebbe alla circolazione dell’oro e dell’argento, procurandosi allora da tutti di serbarsi le monete d’oro e d’argento, col mettere invece in moto la moneta di rame. La quantità necessaria a ciascheduna nazione dipende dalla di lei popolazione e da’ bisogni popolareschi. Ora ne’ temperati nostri climi europei questi bisogni sono quasi simili dappertutto, presi almeno in grande e nel loro totale; dunque dalla maggior o minore popolazione dipenderà principalmente la norma per battere più o meno monete basse.

xiv. Rifatta la moneta di rame, potrà facilmente la nazione regolare per editto il valore delle monete d’oro o d’argento; il quale editto non è realmente un comando, ma solo una dichiarazione del vero, la quale sarà infallibilmente obbedita, perchè senza di esso, rifatta che fosse la bassa moneta, da sè stessi al vero si accosterebbero i valori numerarj di tutte le monete.

xv. Giova qui riflettere che appunto si è potuto senza immediato accorgimento alterare il valore delle monete nobili, perchè le monete essendo di diversa bontà, non si scopre l’alterazione che a poco a poco. Dippiù essendo nella moneta di rame, che misura il valor numerario delle altre monete, molto valore immaginario, quanto è più grande questo valore di puro nome e di immaginazione, tanta maggiore alterazione può soffrire il valore delle monete nobili quando sia distribuita proporzionatamente; per il che il variare per editto il valor numerario delle monete d’oro e d’argento sarà un aggiungere o sottrarre valore immaginario dalle mo-