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384 | elementi di economia pubblica. |
e grandioso commercio. Dico nei controlli spicciolati, perchè la preziosità della materia racchiudendo un gran valore sotto un piccolo volume, ne verrebbe in conseguenza che la minuta contrattazione delle più piccole e minute cose richiederebbe una suddivisione in parti consimili della merce moneta, ossia del metallo prezioso, che ne svanirebbe il comodo maneggio di quello, riuscendo impossibile l’esattezza della divisione e facilmente smarribili le minute frazioni che ne risulterebbero, onde le ulteriori divisioni si fanno coi metalli meno preziosi. Da ciò si vede chiaramente come l’oro, l’argento ed il rame siano per quasi universale convenzione divenuti moneta, convenzione che rigorosamente tale non può dirsi, non essendo intervenuti patti espressi, nè radunatasi una dieta generale del genere umano per erigere in moneta questi tre metalli; ma piuttosto io la chiamerei adesione, la quale per necessità e progresso di circostanze legò gli uomini a valutare universalmente ogni merce colla quantità di questi metalli, che per ciascuna si esigeva e si offeriva. La lucentezza inalterabile dell’oro e quella dell’argento, e la longevità della loro durata, la facilità con cui si adattavano al comodo ed al piacevole degli usi della vita, la rarità loro, per cui molto valore con poco ma uniforme e facilmente divisibile volume rappresentava, gli elevò al rango di moneta, più ricercata e più stimata di quello che fossero i metalli meno preziosi, meno rari, meno belli, quantunque di una utilità più domestica o di un bisogno più irrefragabile per gli usi della vita, restando però questi per la minuta e continua folla dei frequenti e popolareschi contratti, all’uso dei quali l’oro e l’argento non si sarebbero potuti piegare, nè comodamente dividere. Frattanto che molti cercavano di questi metalli preziosi per farne pompa, pochi per farne uso, tutti essendo sicuri di poterli vendere e contrattare li ricevevano in cambio delle proprie merci, per ridurre ad un più piccolo, più sicuro e più uniforme volume le loro ricchezze.
9. Io qui non debbo dilungarmi per congetturare ne’ dispersi rimasugli dell’antichità la storia dell’introduzione de’ metalli nel genere umano, ma basteranno alcune generali riflessioni per il maggior schiarimento delle cose da