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elementi di economia pubblica. | 365 |
giro delle medesime cose appresso a poco, perchè il peso dell’abitudine vincitrice e l’autorità de’ costumi generali non permettono cangiamenti subitanei del tutto e delle parti più essenziali, ma solo delle piccole ed accessorie. Dunque quanto più le arti soddisfaranno ad un maggior numero di queste capricciose esigenze, tanto maggior esito avranno e tanto maggior profitto recheranno a chi le professa; adunque ogni arte che involve colori, forme, disegni, dovrà aver sempre un ampio corredo ed una moltiplice raccolta di tutte le varietà di cui sono suscettibili gli oggetti da quella fabbricati, incominciando dalle nude e semplici forme che rigidamente servono all’uso soltanto, e stendendosi poi molto nelle temperate combinazioni del bello, non escludendo totalmente il minuto e lo esagerato del capriccioso e bizzarro: il che se avverrà con iscandalo dei conoscitori e dei buon-gustai, ritornerà però in profitto ed in progresso delle arti; le quali prevaleranno in quelle nazioni che prima delle altre si sono rese arbitre delle forme, e con dispotica incostanza le hanno più delle altre sapute variare, perchè non altro resta a queste che la tarda imitazione, e quelle hanno in loro favore la prevenzione del primato tanto più forte, quanto il soggetto è più indeterminato e fantastico.
Della terza buona qualità d’ogni manifattura, cioè del buon mercato, non occorre qui parlarne, essendo cosa manifesta per sè medesima, e già più volte toccata ne’ passati paragrafi, come prodotta dalla concorrenza e dalla libertà.
32. Dunque ogni buona disciplina delle buone arti deve avere per iscopo di procurare queste tre qualità, bontà, varietà e buon mercato; acciocchè la bontà conservi ed aumenti il credito dei manifattori, la varietà alletti ed inviti ogni genere di persone, ed il buon mercato faccia risolvere e moltiplicare gli avventori sì nazionali che forastieri. Ora la pubblica economia non ha per oggetto, che il tale manifattore piuttosto che il tale altro abbian riunite ne’ suoi prodotti le suddette tre buone qualità, ma che queste dominino nella maggior parte, in maniera che siano atte a procurare un grande esito della nazionale manifattura; nello stesso modo che essa non cerca la ricchezza di uno piuttosto che di un