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elementi di economia pubblica. | 319 |
venga a mancare una sì necessaria derrata? Rispondo, che per conservare qualunque cosa di continuo deperimento e consumo, bisogna che tanto se ne consumi solamente, quanto se ne può sostituire. Dunque tanto taglio si può permettere quanto si riproduce; dunque l’annua riproduzione de’ boschi sarà la misura dell’annuo taglio. Ora se un bosco tagliato può essere riprodotto in trent’anni, l’annuo taglio non sarà che di un trentesimo di detto bosco. E siccome si lasciano per lo più i boschi in balía della spontanea natura, così questa limitazione di taglio produrrebbe un altro effetto salutare, cioè una più diligente coltura ed una più esatta distribuzione.
72. Perciò sarebbe primieramente necessaria una perfetta cognizione di tutti i boschi di uno Stato, e in secondo luogo che il taglio degli alberi dipendesse da una opportuna permissione, oppure, se fosse combinabile, che il bosco distrutto pagasse di più in proporzione della sua distruzione, e il bosco conservato pagasse tanto di meno in proporzione della sua conservazione; in maniera che l’utile del taglio cedesse al danno dell’aggravio, e la diminuzione di rendita nella conservazione cedesse all’utile del sollievo. Io preferirei un tale metodo, perchè più semplice e nato dalla natura medesima dell’oggetto che si ha di mira, ad ogni altro che lascia troppo presa al facile parziale arbitrio.
Queste sono le norme, appresso a poco, da seguirsi intorno alla conservazione de’ boschi esistenti, quando conservati bastino al bisogno della società. Ma quali saranno i provvedimenti dove fossero mancanti ed inferiori al bisogno? Quanta quantità se ne dovrebbe dunque supplire, e come incoraggire ed introdurre una coltura, di cui lontano è il frutto ed il premio al premuroso proprietario?
73. Rispondo col replicare essere i boschi da considerarsi, per ciò che riguarda la consumazione, come una derrata d’alimento, e quindi il bisogno della legna corrispondente al bisogno degli alimenti, cioè universale e ripartibile in tutti gl’individui. Siccome per ciascuno richiedesi una minore quantità, o per dir meglio un minore valore di legna che nel vero alimento, anzi un minore spazio di terreno