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LIBRO PRIMO. | 8 |
misurata da quello: & ogni tempo è diuisibile in infinito (per esser specie del continuo) adonque ogni uoce è diuisibile in infinito: perche, se la misura è diuisibile in infinito (per commune scientia,) seguita che la cosa misurata sia medesimamente diuisibile in infinito. E però non si puo dire, che alcuna uoce sia indiuisibile, si come non si puo dir, che il ponto sia una quantita continua indiuisibile, perche seria contradittione. Si uede adonque che il ponto ha similitudine con tutte le cose: immo ha gran similitudine con Iddio: & per questa causa li Sapienti hanno attribuito questo nome ponto. a esso Iddio, come nelli suoi settanta duoi nomi manifestamente appare. Questo ponto nella seconda tradottione è detto segno: ma perche questo nome ponto è più commune, & più frequentato, fra li Latini e uolgari che segno, Ponto e non segno, m’è parso chiamarlo. Questo medesimo stile ho usato nelle altre diffinitioni, etiam nelle propositioni: perche non mi è parso de imitare gli Alemani, liquali hanno stampato una propositione della prima tradottione de uerbo ad uerbum precisamente come sta co ’l suo commento. Et consequentemente a quella una della seconda tradottione; pur de uerbo ad uerbum come sta co ’l suo commento: laqual mistione non è altro che una confusione alli studenti: & massime, doue le propositioni sono diuerse in conclusione: Anzi ho osseruato questo, che tutte quelle propositioni che sono simili in conclusione (in l’una & l’altra tradottione: siano doue si uogliano) quantunque nel dire. ouer nel proferir gli sia qualche differentia (come è stato del ponto) ne ho formato una sola propositione in uolgare: formando la maggior parte de testi uolgari sopra quella, che ha uocaboli più communi, cioè, sopra la prima: E questo medesimo ordine ho tenuto nelli suoi commenti ouero espositioni: perche, in uero la prima tradottione, si nelli testi come nelli commenti usa generalmente uoccaboli più communi & più usitati, che la seconda: uero è che la seconda pur in molti testi parla più correttamente, che la prima, come procedendo in molti luoghi si vedra palese: & massime, nel decimo.
La linea è una longhezza senza larghezza: li termini della quale sono duoi ponti.
In questa diffinitione l’Autthore ci diffinisce la prima specie della quantità continua (che è la linea.) Et dice che la linea è una longhezza senza alcuna larghezza: & che li termini di quella sono duoi ponti, (essendo pero intesa terminata:) perche sono molte linee, che non son terminate, com’è la circonferentia di un cerchio, & altre simili. Ma bisogna notare, qualmente sono alcune linee fatte dalla natura: alcune dall’arte: alcune a caso:e alcune, imaginate con la mente. Quelle, che sono fatte dalla natura, sono le semplice longhezze, ouero le semplice larghezze, ouero grossezze, che sono naturalmente in ogni qualità de corpi materiali dalla natura prodotti, ouero
dall'arte |