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la scientia di Pesi, la Architettura & molte altre: Ma Bovetio Severino, & Giorgio Valla tolendo tal opinione da alcuni Greci vogliono, che le dette discipline Mathematice siano solamente quatro, cioè Arithmetica, Geometria, Musica, & Astronomia, & che tutte le altre siano subalternate, cioè dependenti dalle dette quattro: Ma Fra Luca dal Borgo san sepulchro, vuole che le dette discipline Mathematice siano overamente cinque (aggiongendo alle predette quattro la Perspettiva) overamente tre, iscludendo dalle predette quattro la Musica: & per sostentare tal sua opinione, aduce ragioni & argumenti assai, liquali per non esser cosa de importantia lasciaremo da banda. Nientedimeno il Reverend. Sig. Pietro de Aliaco Cardinale, nella prima questione sopra Giovanne di Sacrobusto, conchiude, la Musica, & la Astronomia, & similmente la Perspettiva non esser pure Mathematice (come è il vero) ma medie fra le mathematice, & la scientia naturale: Per ilche seguita solamente la Arithmetica, & la Geometria esser le pure Mathematice, & tutte l’altre esser medie, over dependenti, & miste delle Mathematice discipline & della scientia naturale, eccettuando la Strologia giudiciaria, laqual egli conchiude esser pura naturale, in quanto alla sua essentia.

3 Concluderemo adunque che solamente la Arithmetica, & la Geometria, delle quali speculativamente tratta el nostro Euclide, siano le pure discipline Mathematice.

4 Et perche il primo libro del detto nostro Authore, come fu detto hieri, è di geometria, il sugetto della quale geometria è la quantità continua, le specie della qual quantità continua, secondo el logico sono cinque, cioè, linea, superficie, corpo, luogo, & tempo. Ma secondo il mathematico sono solamente tre cioè linea, superficie, & corpo. Et perche il piu puro & principal termine di queste tai specie de quantità è il ponto, pero convenientemente il nostro Authore ne diffinisse quello nella sua prima diffinitione. Dicendo.

5 Punctus est cuius pars non est. Cioè il ponto è quello, la parte delquale non è, cioè che non si trova parte di quello, che in sostantia non vol inferire altro salvo che il ponto è quello, che non ha parte alcuna, cioè che di quello non si potria tuore ne dar ne trovare ne anchora imaginare la mità, cioè, che non se potria tuor ne dar ne trovar ne imaginar un mezzo ponto, & non potendo tuor ne dar un mezzo ponto, meno potremo tuor ne dare un mezzo terzo, ne un mezzo quarto, ne alcuna altra parte simile a quello, per laqual diffinitione ne dinotta il detto ponto esser indivisibile, & consequentemente non esser quantità, perche ogni quantità continua è divisibile in infinito.

6 Alcuno potrebbe dire, per tutto quello che tu me hai detto fin a questa hora, io non so ne intendo che cosa sia questo punto.



Et io