Lunge dal popolar tumulto insano
Non mai torsero il piè dal dritto calle,
Seguendo il corso lor tranquillo e piano, 76Per l’erma de la vita opaca valle.
Pur a difender da villano insulto
Quest’ossa, eretto alcun sasso vicino,
D’incolte rime, e rozze forme sculto, 80Qualche sospir richiede al peregrino.
I nomi e gli anni, senza studio ed arte,
Di carmi in vece, indotta man vi segna,
E con sacre sentenze intorno sparte, 84Al buon cultore di morire insegna.
Chi mai chi de l’oblio nel fosco velo
Questa affannosa amabil vita avvolse,
E lasciò le contrade alme del cielo, 88Nè un sospiroso sguardo indietro volse?
Posa, spirando, in grembo amico e fido
L’alma, e chiede di pianto alcuna stilla.
Da la tomba anco alza natura il grido, 92E sotto il cener freddo amor sfavilla.