Pagina:Elegia scritta in un cimitero campestre.djvu/13


XII


Qual per sangue, e real pompa s’onora,
Quanto mai l’or, quanto beltà dar possa,
L’istessa aspetta inevitabil’ora.
36Anco la via d’onor guida a la fossa.

Nè tu sprezzar, o altier, cotesta tomba,
Se non orna trofeo l’ossa sepolte,
Nè bell’inno di lode alto rimbomba
40Per lunghe logge, e istoriate volte.

Puote forse opra di scarpello arguto
Richiamar l’alma a la sua spoglia ignuda?
O può canto eccitare il cener muto,
44E allettar morte inesorabil cruda?

Forse in questo negletto angolo alberga
Spirto già pieno d’un ardor celeste;
O man degna che tratti real verga,
48E vocal cetra a nobil canto deste.

Ma lor Sofìa non svolse il gran volume,
Che ’l tempo di sue spoglie ornò e distinse.
Tarpò al bell’estro povertà le piume,
52E ’l corso a l’alme con suo gelo strinse.