Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
)( 9 )( |
Quante volte cadeo, sotto i lor falci
La bionda messe! l'ostinata zolla
Quante dei loro vomeri taglienti
Cesse all'impronta! come lieti al campo,
45Traean cantando gli aggiogati bovi!
Come al colpir delle robuste braccia
Gemeano i boschi disfrondati e ignudi!
No della rozza villereccia gente
Le pacifiche ed utili fatiche,
50Le domestiche gioje, e 'l fato oscuro
Non dispregiarlo, Ambizion superba;
Nè sdegni il Fasto con sorriso altero
Della semplice e bassa povertade
Gli oscuri sì ma non macchiati annali.
55Pari è di tutti il fato: avito ceppo
Nella notte de' secoli nascoso,
Pompa di gloria o di possanza, e quanto
Può ricchezza ottener, donar beltade,
Tutto sorprende inevitabil punto,