Il terzo giorno alfine
Con mesta pompa e con dovuti ufizj 175A lenti passi per la strada al tempio
Il vedemmo portar: t'accesta e leggi
(Che ciò solo a te lice) il verso inciso
Su quel sasso colà ch'è mezzo ascosto
Da quel folto spineto:
„Il capo stanco180
„Qui della terra in grembo un garzon posa
„Alla Fortuna ed alla Fama ignoto.
„Bella scienza la sua culla umile
„Non ebbe a sdegno, e di gentile impronta 185„Melanconia nell'anima marchiollo.
„Larga avea carità, sincero il core;
„Largo a'sui voti guiderdon pur anco
„Concesse il Cielo: alla miseria ei diede,
„Quanto aveva, una lagrima, dal cielo 190„Ebbe, quanto bramava, un fido amico.
„I merti suoi, le sue fralezze ascose
„Da quel che le ricopre angusto abisso
„Non cercar di ritrarre: e quelli e queste
„In palpitante dubitosa speme