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Lungi dal folle vaneggiar del volgo
115Dai desiri infiniti e gare insane,
Non traviar giammai le innocue genti
Dal sentier di Natura, e per la cheta
Della vita mortal solinga vale
Tennero un corso tacito e tranquillo.
120Ora a guardar le fredde ignobili ossa
Dalle ingiurie del ciel qui presso eretto
Di fragil terra un monumento adorno
Di rozze rime e disadattate forme,
Dal molle cor del passaggiero implora
125Piccol tributo di sospir pietoso.
I lor nomi, i lor anni, informe scritto
D'inerudita Musa, all'ombre oscure
Servon di Fama e d'Eleghi dolenti;
E sparse miri le pareti intorno
130Di sagrate sentenze a scolpir atte