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92 EDIPO COLONEO

creonte.
Non io
Questa cittade o buon figlio d’Egèo,
Stimai, qual dici tu, d’uomini vota,
E di consiglio. A tanto eccesso io venni
Persuaso che nullo unqua de’ tuoi,
Contro la voglia mia cura prendesse
De’ miei congiunti, o li nutrisse. E certo
Quì accolto non dovrebbe esser costui
Parricida e mendico; e cui dier figli
Nefande nozze. Ed io so ben che il giusto
Areopago non vorrà che un tanto
Scellerato abbia in sua cittade albergo.
In ciò fidato io fei tal preda. E forse
Di farla io non ardìa, s’ei non avesse
Con orrendo imprecar me maledetto
E la mia stirpe. Offeso in somma offesi,
Che l’ira non si spegne che per morte,
E sol ne’ morti la vendetta è muta.
Or fa che più ti piace. Io son quì solo;