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ATTO I. SCENA III. | 17 |
Di supreme sciagure, a voi non sembra
Lieve ancora, deh! voi dolci figliuole
Delle antiche tenebre, e tu, che nome
Ài da Minerva, o Atene, innanzi a tutte
Le città nobilissima cittade.
Deh! vi mova a pietà la miseranda
Ombra di Edipo: chè questo mio corpo
D’Edipo il corpo non è più.
antigone.
Ti accheta
Stuolo di vecchi ad esplorar si appressa
Il loco ove ti stai.
edipo.
Taccio; ma tu
Da questa via ritrammi entro la selva,
E mi vi cela, ond’io lor detti intenda.
Norma all’opre è l’udir.