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ANNOTAZIONI. | 159 |
tenza tutta sua propria, anzi che tradurre letteralmente il testo: Au reste on n’en a jamais d’autres quand notre propre avantage nous détermine.
(7) Il Camerario nelle sue note a Sofocle indica la lezione che quì si è adottata. La comune però è ob parvum verbum. Per seguir questa, che d’altronde rimane oscura, conviene aver presenti i versi riferiti da Ateneo nel lib. II. cap. 14. di non so quale autore di una ciclica Tebaide, ne’ quali Edipo scaglia imprecazioni contro i figli, i quali, alla mensa, gli porsero bere in una coppa di cui egli avea vietato l’uso. Convien credere che questo avvenimento fosse comunemente noto agli Ateniesi.