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E. concludendo, dico che ogni ragionamento del Discorso si ristringe in due sole azioni. La prima è che i due preciosi metalli, oro ed argento, dovessero esser giustamente compartiti nel far monete di varie sorti, con reale e proporzionata corrispondenza tra esse nel conteggiarle e secondo gli ordini proposti. La seconda, che per modo alcuno non si lasciassero mai cavare le fatture delle monete dal dosso o corpo loro, accioché cosi quelle che si facessero, come le giá fatte, che tassate fossero in generale dalli contisti, tutte si avessero poi a spendere per sempre in tutti i luoghi per li loro reali dati valori, avuto riguardo al puro ed al fino ch’essere si trovasse in ciascuna sorte -di esse monete, ed in ciascuna moneta, e non con ordini particolari, ma con ordini sotto titolo di una sola zeca universale.

E, benché io sappia esser manifesto alli contisti ed altri che nelli danari si contengono tre cose, cioè oro, argento e valori; nondimeno dico che, volendo fare essi danari con viva e vera ragione, si dovranno fermamente e necessariamente osservare quattro sorti di pesi per l’oro per far nascere quattro sorti di valori, ed il simile si dovrá fare per l’argento; quali tutti siano corrispondenti ad uno per dodici e dodici per uno, e secondo gli ordini ed essempi suddetti. E, se ben l’oro e l’argento ed i valori sono tre cose, essi però hanno da essere un corpo solo; e, essendo l’oro e l’argento due cose, cosi anco l’oro e l’argento ed i valori sono tre cose. E parimente quattro sorti di pesi, quattro sorti di valori, quattro sorti di numeri e quattro sorti di conteggiare sono quattro cose o azioni: e da queste cose, tutte insieme unite e concordanti, ne riesce una sola azione, cioè la vera ragione per fare tutti li pagamenti perfetti.

Ora, avendo descritto e dimostrato qual sia la vera e real proporzione tra l’argento e l’oro, cosi dei pesi come dei valori, mi pare anco esser cosa molto necessaria dichiarare qual sia !a vera proporzione tra essi preciosi metalli ed il rame; il quale, come molti autori affermano, fu il primo metallo che si cominciasse ad usare in far monete, seguendolo dopo qualch’anni l’argento e dipoi l’oro. E ciascun di loro fu usato cosi in quei