Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/369

vili, che non vagiiono in oggi la millesima parte di prima: mentre il denaro in molti paesi non è che la dodicesima parte di un soldo, ed il soldo oggidi in piú paesi non è piú d’oro né d’argento, ma di pochissimo rame ; onde in Mantova e Parma tant’oro quant’era un solido degli antichi, che pesava un quarto d’oncia, vale sopra looo soldi, che sono circa 13.000 denari.

Ma, se riguardiamo i secoli a noi piú cogniti, vedremo che, siccome in Venezia dal 1287 in qua il zecchino è passato dalle 3 lire alle 20, cosi, negli altri paesi tutti, hanno le loro particolari monete fatto straordinarie salite. E mi dispiace non aver tempo di vantaggio, né mezzi facili per rinvenire che cosa valesse o quanto argento fino contenesse un soldo di Francia circa il 13 18 a’ tempi di Filippo longo, perché capirei forse meglio come sia quella legge od ordinanza di quel re (raccontata da Giovanni Bodino nel suo mentovato trattatello), con cui privava de’ privilegi della cittadinanza chi non possedesse in cittá una casa di prezzo almeno di 60 soldi. «Nous trouvons aussi — dice quest’autore — des ordonnances de Philippe le long du droit de bourgeoisie en date de 1318, oii il est porte que celui qui voudra avoir droit de bourgeoisie en autre lieu du royaume, qu’il sera tenu acheter tine maison du prix de 60 sols Paris». Quando le case fossero state di legno o di paglia a quel tempo, bisogna ad ogni modo che uno scudo d’oro valesse molti pochi soldi, se con 60 soldi si comprava una casa da cittadino, mentre in oggi uno scudo d’oro vale no soldi. Vero è che tutte le cose hanno cresciuto straordinariamente di prezzo dalla scoperta dell’America in qua, come sopra mostrammo; ma per tutto ciò non resta ogni dubbio, sopra questo racconto, disciolto, né meno se si dicesse che detta legge intende 60 soldi d’affitto, non di valuta: cosa che non apparisce. Ma, se vera fosse, porterebbe a 5 per 100 un capitale di 1200 soldi, che ancora è una poca valuta per una casa da cittadino.

Per ritornar dunque al nostro assunto, egli è cosa certa che le monete sono sempre cresciute di valutazione, e giammai non diminuiscono, se non è per qualche picciola cosa che un principe le ritiri indietro. E, se questo è effetto del commercio,