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lire 981 ’°9’Vii375 moneta di Milano. All’incontro batte il filippo d’argento in bontá d’once 11 danari io e peso di danari 22 grani 18, e lo spende lire 7.10, onde una marca di tali filippi vale lire 63 27/gi, e contiene d’argento fino once 7 danari 14 grani 16. Ma una marca d’argento fino vale lire 66 ^^’^12467: dunque vi vogliono in Milano marche d’argento 14 ’^-’’’^/24375 per far la valuta di una marca d’oro (^).]

Di quella di Napoli non fo il calcolo al presente, perché a questi tempi sono in cosi grandi disordini le monete in quel regno, che non ponno dar regola ad altri, e la cercano tuttavia con ansietá per loro.

CAPITOLO V

Del vero prezzo dell’oro e dell’argento, e come ognuno d’essi è prezzo dell’altro.

Pare assai evidente, da quanto nel capitolo precedente si è discorso, ch’essendo la varia abbondanza o caristia d’oro rispetto all’argento causa della proporzione con che uno si baratta all’altro, dunque l’uno dell’altro necessariamente dire si debba prezzo e misura; e maggiormente che, essendo queste le due materie che piú universalmente in tutto il mondo sono in uso di moneta, che vuol dire sono la misura del valore delle altre cose, nulladimeno, essendo che questo nome di «valor intrinseco» de’ metalli è preso spesse volte da alcuni per certo fantasma che non capiscono, sembra difficile capire come possono questi metalli uno esser misura dell’altro vicendevolmente»

(i) Il chiarissimo autore di quest’opera aveva lasciato il suo ms. vuoto affatto di questi calcoli per Genova e Milano. Per non lasciare però il leggitore senza la necessaria cognizione di materia tanto rilevante, abbiamo priegati ad empire queste lacune li signori Zanatta e Lunati, ragionieri generali della regia Camera della Lombardia austriaca, li quali, con la loro gentilezza e perizia, si presero questa pena di darci, secondo lo stato presente, tale notizia [Nota della prima edizione].