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nasceva che venivano di lontani paesi mercanti con argento da barattare in oro, per lo guadagno che vi facevano portandolo al loro paese. In Bengala nell’Indie orientali U) l’oro vale un sesto piú che in Malaga, perché in Bengala v’ha piú abbondanza d’oro da’ regni piú interiori dell’ India suoi vicini, che d’argento; e a’ giorni nostri vediamo per tutto andarsi mutando la valuta dell’oro a proporzione dell’argento, conforme dall’Indie e da altre parti viene apportato piú dell’uno che dell’altro proporzionatamente. Il che mi fa stupire come Rodino, scrittore intelligente e sottile, si sia impegnato a sostenere che per duemila anni avanti di lui, ed al suo tempo ancora, fosse quasi sempre ed universalmente la proporzione dell’oro all’argento nel valore come da dodici ad uno. Erodoto veramente scrive che ne’ suoi giorni si davano tredici d’argento per una d’oro; e VMlebrordo Snellio nel suo libretto De re nummaria raccoglie da piú autori che, quando i romani batterono la prima volta monete d’oro, le ragguagliarono a dieci per uno, mettendo in arbitrio degli etòli stessi il pagare in oro o in argento il tributo, purché per ogni libbra d’oro si valutassero dieci libbre d’argento. Lo stesso fu a’ tempi di Strabene e prima a’ tempi di Menandro poeta. A’ tempi di Plinio Secondo, che il Budeo nel terzo libro De asse ne ricava, correva l’analogia dell’oro all’argento come di quindici ad uno, imperocché uno «scrupolo» d’oro valeva 20 sesterzi, e però una dramma o denario ne valeva 60; ed all’incontro una dramma d’argento in pari peso valeva 4 sesterzi: e però l’oro all’argento in pari peso valeva quindici volte piú. Ma sotto Arcadio ed Onorio imperadori vediamo che, per legge da loro emanata e registrata nel Codice, libro x, titolo ultimo, fu ragguagliata la libbra d’argento per 5 soldi d’oro. «lubeínus — dice quella legge, —ut prò argenti siimnia, guam quis thesauris nostris fuerit illaturus, inf erendi miri accipiat facultatem, ita ut prò singulis libris argenti qjiinque solidos inferat-». E perché la libbra pesava 72 soldi per la legge 5, Codice, titolo

(i) Ramusio, Navigationes, i, 369.