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capitolo xi 17

dette once 12 d’oro puro; e se il creditore si contenterá di accettare in sodisfazione monete d’argento, si dee considerare che 12 via 12 fanno la somma di 144, e cosi once 144 d’argento di coppella coniato (ancorché accompagnato come nelle tariffe) saranno il giusto pagamento del debito giá detto; e se pur si volesse parlare a lire, conciosiaché il ducato valerá lire 9 d’imperiali, si può dire che col detto argento coniato in qualsivoglia sorte di monete, che valeranno lire 864, si pagherá il suddetto debito delli ducati 96, e si potrá anco in qualunque pagamento parlare a lire, soldi e denari; perché, quando si fará la numerata, o di monete d’oro o d’argento, si dovrá sempre intendere che in esse vi sia la quantitá in peso del puro e del fino che veramente esser vi dovrá, secondo la real forma e come nelle tariffe.


CAPITOLO XI

Come i prencipi potranno affittare le loro entrade a libre di oro puro e di argento di coppella coniati.

Per quanto ho narrato sin qui doversi osservare nelli contratti de’ privati, si mostra anco il modo col quale i prencipi potranno affittare i loro dazi ed entrade; imperoché, si come essi diceano voler affittare a ducati, scudi o lire, potranno anco dire a libre ed once di pur’oro e d’argento di coppella coniati, ed in quelle sorti di monete figurate nelle tariffe e come loro piú piacerá; e cosi tutti li pagamenti saranno sempre fatti senza differenza in parte alcuna: cosa che finora non si è mai potuta fare per la varietá delli rotti, che sono nelle monete giá fatte con diversi partimenti ed ordini non conformi in universale. Ed anco, nel numerare le monete a lire, soldi e denari, conosceranno il giusto peso dell’oro e dell’argento ch’avranno ricevuto. E come, per essempio, se il prencipe volesse affittare alcun dazio per scudi 99 da lire 8 d’imperiali l’uno, quali fanno la somma di lire 792, potrá dire voler affittare per once undeci d’oro puro

     Economisti del Cinque e Seicento. 2