Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/219


parte terza - capitoli i-ii 209


CAPITOLO I

Delli remedi fatti e proposti per fare abbondare il Regno di moneta.

Li remedi fatti per abbondare il Regno di moneta sono questi:

Primo, la proibizione dell’estrazione della moneta, tanto propria quanto forastiera, ogni sorte d’oro e d’argento.

Secondo è stato il bassamento del cambio.

Terzo è l’apprezzo della moneta forastiera e libertá che corra non solo al prezzo eguale alla propria pagando la manifattura di zecca, ma piú.

Quelli, che si son proposti, sono il crescimento del valore della moneta propria o bassamento di peso, far parte o tutta la moneta d’argento piú basso.

CAPITOLO II

Del remedio della proibizione dell’estrazione della moneta.

La ragione apparente, che è stata causa d’indurre a far questa provisione di proibire l’estrazione della moneta, è stata che con quella si conserva la moneta che vi è e che vi deve venire. Perciò, venendone o molta o puoca, mentre non si può estraere, sempre va crescendo, e cosí il Regno viene ad abbondare di moneta, poiché si è presupposto venire di necessitá milioni cinque ogni anno, meno docati doicentomilia per la robba che si estrae. E tanto piú questa ragione move, quanto per alcuni pensieri si credesse che il guadagno fusse causa di fare estraere la moneta per fuora o altra; e son state tanto potenti queste ragioni, che l’han fatto proibire con pene gravissime. Ma la veritá è in contrario, che semplicimente la proibizione dell’estrazione de la moneta non è espediente alli Stati, né giova a cosa alcuna di farli abbondare d’oro e argento, anzi è piú presto dannosa; eccetto se per alcuno disordine il Stato fusse in termine tale, che