Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
412 | la vita italiana nel settecento |
Un altro problema della più alta importanza, che si proposero, non solo i cultori della fisica, ma ben anco i maestri di musica, i matematici, i filosofi, fu quello di trovare la ragione, perchè due suoni armonizzino quando fra i numeri delle loro vibrazioni esista un rapporto semplice, mentre in caso diverso, o se il rapporto semplice è appena alterato, riescono dissonanti.
Fortunatamente alla risoluzione del problema contribuirono in larga parte due italiani.
Verso la metà del seicento Marigni inventa la sua “Trombetta Marina„, che viceversa non era poi una trombetta, e nemmeno un istrumento a fiato, bensì una specie di grosso sonometro. Su d’una cassa di risonanza di forma piramidata era tesa una corda, che dava una nota stridula, somigliante a quella di una trombetta, in causa del tremito della staffa cui era raccomandata la corda contro la cassa stessa sulla quale posava leggermente.
A mezzo del suo strumento mostrò, non solo che si può ottenere dalla corda un seguito di note i cui numeri di vibrazione crescono come la serie dei numeri interi; ma ben anco che queste medesime note accompagnano la fondamentale, e si possono percepire separatamente, toccando leggermente la corda in vibrazione alla sua metà, terzo, quarto, ecc. Sono questi i toni