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410 la vita italiana nel settecento

padre del Galileo, scrivono di musica teorica; ma la parte fisica dell’acustica incomincia solo con Galileo Galilei. Fu esso a dimostrare che per corde eguali ed egualmente tese, la durata di oscillazione è proporzionale alla loro lunghezza. Provò pure che l’acutezza del suono sale o scende col crescere o diminuire delle vibrazioni. Avvertì, che strisciando dolcemente con un dito bagnato il bordo d’un bicchiere, contenente dell’acqua, si ottiene un suono, e fin che esso dura la superficie dell’acqua si increspa, producendo una specie di stella. E si domanda: se non sarebbe possibile fissare queste figure acustiche per poterle con più agio studiare. Rammenta allora l’esperienza occorsagli con una lastra di ottone, che messa in vibrazione e cospersa di rena, questa si disponeva in una serie di linee distribuite con simmetria. Sono le belle figure illustrato poi dal Cladni, e note sotto il di lui nome; ma prima d’ogni altro ottenute dal Galileo.

Ho già detto delle esperienze eseguite in Firenze dal Borelli e dal Viviani, e riportate nei “Saggi„ sulla velocità di propagazione del suono, che dettero per risultato un valore di ben poco differente da quello ammesso presentemente. Nè so comprendere come di queste nostre esperienze non si faccia mai cenno nei libri di fisica italiani, ne’ quali si riportano regolarmente quelle